martedì 21 ottobre 2014

Fortuna non è cieca.


Cliccando QUI, vedrai comparire una galleria di immagini. Sono i lavori di Fortuna, la bambina napoletana abusata e poi lanciata da un palazzo. Ci sarebbe da rimanerci ore, a osservare quei tratti nervosi, la difficoltà a organizzare linearmente parole, colori, emozioni, tutto l'inespresso. Uno può dire: "facile, interpretare dopo". Ancora più facile non sforzarsi di interpretare prima. Colpiscono i giudizi della maestra: "Hai disegnato malissimo", "Fortuna lavora bene (aggiunto) solo se seguita individualmente". Ci sta, alla fine uno non è tenuto a capire cosa accade nel recondito, ma quella maestra dovrebbe almeno sapere che non esistono bambini che disegnano MALE, o che non debbano essere seguiti individualmente, quando è il caso. Certo, anche questo è facile senno del poi. Il senno del prima non è previsto, essendo difficile.

Lorenzo Calza

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