sabato 30 novembre 2013

Laboratorio compleanno

Dopo aver visto il crepuscolo di "Watchman", ieri notte, oggi sentivo il bisogno di riappacificarmi con l'incanto. Se chiedi loro di cimentarsi in qualcosa di creativo, la smettono di rincorrersi e spingersi, ed elaborano storie meravigliose. Curioso che le femmine abbiano affrontato quasi tutte il tema dell'incontro tra una bambina e un mostro, un fantasma, esorcizzandolo. Tanti maschietti mettono in scena il tema delle guardie e ladri. Un muro da scavalcare, le divise, l'inseguimento. Magari si sono copiati, chi lo sa? Ma dentro, scava scava, c'è sempre un dettaglio che manifesta la personalità di ognuno di loro, l'affrontare la relazione primaria, quelle secondarie. Chi si abitua a un mostro e non ne ha più paura; chi spara tantissimi proiettili, come se potesse giocarsi le sue cartucce solo sul foglio; chi invece è più avanti nel linguaggio scritto arriva ad elaborare boschi vivi e incantati, o animali antropomorfi e parlanti. Qualcuno evita, si tiene indietro e segue a distanza. Uno dei timidi, alla fine, chiede anche lui carta e penna.
Passare tra gli elaborati, commentarli, seguirli, spronarli. Uno non sa come si disegna Iron Man, usiamo 'sti telefonini per qualcosa di utile, per una volta. Cercare immagine di Iron Man, mettergliela davanti. La comunicazione è ricerca, non solo gioco. Anzi, chiedergli di guardare il supereroe per qualche secondo, di studiarlo bene e poi fingere che il telefono si scolleghi. Dovrà arrivarci lui, a riprodurlo, con la memoria fotografica. E così via. Scoprire quello più veloce e sicuro, all'improvviso alzare il suo foglio, senza tante moine, e leggerlo a tutti, ad alta voce. Bravo/a, è bellissima questa cosa che hai fatto. Parte l'applauso, e si avanti. A ciascuno il suo applauso, qualsiasi cosa abbia disegnato o scrittto. Non è una gara, né solo un gioco, è una relazione sociale, fltrata da sé
Si potesse, si avesse tempo, non bisognerebbe fare altro, secondo me. Stare sempre nei disegni dei bambini, riempirne bauli, parlarne fra di noi. Anzi, bisognerebbe riempirci i muri delle città, coi disegni dei bambini. Secondo me nessun vandalo avrebbe il coraggio di imbrattare questa sacralità.
Quest'alba.

De Pres

mercoledì 20 novembre 2013

Sarebbe stata la loro giornata

Oggi era la Giornata Internazionale dei Diritti dei Bambini, e come sempre tutto il paese, tutti noi, abbiamo parlato d'altro. Per come siamo fatti qui, il diritto supremo che hanno i nostri bimbi, forse, è quello di poter rallentare, di non subire questo nostro stato d'animo in crisi perenne, l'incapacità di relazione col mondo, la nostra mancanza di grammatica degli affetti. Il diritto a non essere parcheggiati nei giochi di un telefonino, di poter stare a tavola con noi in pizzeria, di entrare nei nostri dialoghi. Il diritto a non dover subire la cultura competitiva e prestazionale, che ci porta a rimbalzarli da una attività all'altra, spesso le più incompatibili… Per carità, siamo tutti coinvolti, tutti in buonissima fede, i Piani dell'Offerta Formativa scolastica, con tutte le attività integrative sono una grande risorsa, me ne faccio carico in prima persona. Ma sappiamo usarli? O accumuliamo nevrosi su nevrosi, o creiamo bimbi iperattivi che arrivano al week-end esausti, fisicamente e mentalmente? C'è anche il catechismo, lo affrontano fin da piccolissimi, spesso vissuto come un corso tra gli altri, senza quella sensazione di trascendenza, spiritualità, organizzazione del senso, che sarebbe la sua funzione suprema. Ma in loro, ormai, non c'è lo spazio per il senso. Cercando il genio, forse, perdiamo il tempo della relazione. Che dovrebbe essere lento, caldo, placido, fatto anche di sguardi vicini, non solo quelli dagli spalti. Intanto, intorno, ci perdiamo pezzi importanti della nostra pedagogia pubblica. Questa è la sigla di "C'era una volta…", una trasmissione di reportage dal mondo vissuti con gli occhi dell'infanzia. La Rai l'ha tagliata, per far posto a reality e talent show, escludendo dal palinsesto il talento vero e la realtà. Rallenta, chiudi gli occhi, prova ad ascoltarla per due minuti. Anche tu concediti qualche diritto di ancora bambino.
;-)
De Pres


Ps: CLICCA QUI e firma l'appello per non far chiudere la trasmissione. Io l'ho fatto!



OPEn, dài!


             Per scegliere, bisogna vedere!
Partiamo dalle primarie del nostro Istituto Comprensivo.
Ecco il calendario della loro apertura, il momento in cui lo scrigno più prezioso della comunità, il posto dove i bambini crescono e imparano, si apre alla collettività.
VOLANTINATEEEEEEEEEEEE!!!!!!!!

De Pres 
                                                                                                   
                       

martedì 19 novembre 2013

un manifesto per il futuro...

L’8 Novembre 2013 si è riunito il Comitato dei Genitori dell’Istituto Comprensivo Quinto-Nervi.

Sono intervenuti molti genitori e molte rappresentanti dei diversi plessi scolastici: alcuni visi conosciuti e molte facce nuove. Un buon segno: è evidente la voglia e il desiderio di fare qualcosa, di capire come agire e in quale direzione andare e, magari, anche di guardare in faccia chi da mesi ci (vi) tartassa di messaggi più o meno provocatori.

Certo, l'assemblea è anche diventata uno sfogatoio di malumori e malesseri, di mugugni e inutili, diciamocelo, rigiri di parole sterili, dovuti forse più alla situazione generale in cui versa la scuola e, ridiciamocelo, il Paese, che a singoli episodi scolastici o para-scolastici provocati da incomprensioni, insoddisfazioni, ansie da cambiamento...

Insomma, va detto che siamo ancora in una fase di rodaggio, una situazione alla D'Azeglio, del tipo: «Fatta l’Italia, facciamo gli Italiani!». Possiamo dire che la partenza è stata buona, che molto è stato fatto, e che adesso occorre sforzarsi di cogliere la visione d'insieme di questo nuovo riunito complesso scolastico.

Per ottenere tale risultato, va innanzitutto completata la comunicazione tra tutti i rappresentanti, e poi bisogna concepire in modo più razionale ed equilibrato gli interventi analoghi. Cogliere le esperienze valide dei singoli plessi, dedurne un'unica metodologia operativa per esportarne poi l’esempio e ridurre gli sprechi di energia.
La genitorialità attiva declamata sul blog è anche sentire che la collaborazione è di tutti, non del singolo, cogliere anche il buono di questo scambio di idee, della fatica che si fa per metterle in pratica, della soddisfazione che ne viene.

La scuola del fare è la scuola che parla senza bisogno di parole.

La cosa cui dare la precedenza è l'analisi dei bisogni della nostra collettività.
Ne abbiamo già parlato e, in soldoni, si tratta di questo: ogni plesso scolastico, attraverso i propri rappresentanti, dovrebbe estrapolare le differenti problematiche/necessità/priorità, rilevandole ai diversi livelli, cioè di insegnanti, alunni, genitori, istituzioni... Da questa prima disamina, che dovrà per forza seguire una modalità predefinita (anche se i dettagli organizzativi non trovano posto su queste pagine, almeno non per il momento) sarà allora possibile far partire un lavoro più concreto, individuando i referenti adatti, coordinando gli interventi e le proposte, coinvolgendo in una prossima assemblea del Comitato i rappresentanti del Comune e gli insegnanti, proponendo alla collettività il Comitato Genitori anche come un'intercapedine attiva, un collettore di buona volontà, spirito pratico e, perché no, professionalità.

Saluti di cuore
Teresa e Mariacristina

martedì 12 novembre 2013

"PER UNA SCUOLA LENTA E NON VIOLENTA"


1
 IL DIRITTO ALL'OZIO
a vivere momenti di tempo non programmato dagli adulti

2
IL DIRITTO A SPORCARSI
a giocare con la sabbia, la terra, l'erba, le foglie, l'acqua, i sassi, i rametti

3
IL DIRITTO AGLI ODORI
a percepire il gusto degli odori, riconoscere i profumi offerti dalla natura

4
IL DIRITTO AL DIALOGO
ad ascoltare e poter prendere la parola, interloquire e dialogare

5
IL DIRITTO ALL'USO DELLE MANI
a piantare chiodi, segare e raspare legni, scartavetrare,
incollare, plasmare la creta, legare corde, accendere un fuoco

6
IL DIRITTO AD UN BUON INIZIO
a mangiare cibi sani fin dalla nascita, bere acqua pulita e respirare aria pura

7
IL DIRITTO ALLA STRADA
a giocare in piazza liberamente, a camminare per le strade

8
IL DIRITTO AL SELVAGGIO
a costruire un rifugio-gioco nei boschetti,
ad avere canneti in cui nascondersi, alberi su cui arrampicarsi

9
IL DIRITTO AL SILENZIO
ad ascoltare il soffio del vento, il canto degli uccelli, il gorgogliare dell'acqua

10
IL DIRITTO ALLE SFUMATURE
a vedere il sorgere del sole e il suo tramonto, ad ammirare, nella notte, la luna e le stelle


Scritto da GIANFRANCO ZAVALLONI
Maestro elementare per 16 anni, poi dirigente scolastico a Sogliano al Rubicone in Romagna, burattinaio per passione, teorico della “pedagogia della lumaca” come della “contadinanza” attiva, e tante altre cose ancora, che puoi ascoltare QUI, in una MERAVIGLIOSA INTERVISTA!

Purtroppo, questo grande militante umano dalla parte dell'infanzia è scomparso l'anno scorso, ricordiamolo ascoltandolo!

mercoledì 6 novembre 2013

Lo strumento!



VENERDÌ 8 NOVEMBRE 2013 alle ore 17.00
presso la scuola E. Fermi di Piazza Duca degli Abruzzi - Nervi
ASSEMBLEA COMITATO GENITORI
DELL'ISTITUTO COMPRENSIVO QUINTO NERVI
ordine del giorno:
• ACQUISIZIONE E PRESENTAZIONE NUOVI MEMBRI
• AGGIORNAMENTO ATTIVITÀ GRUPPI DI LAVORO
• NUOVE PROPOSTE ALL'INTERESSE DEL COMITATO
• VARIE ED EVENTUALI
 
SIETE TUTTI INVITATI!

(e quando si dice TUTTI, s'intende TUTTI! Quell'aula dovra straripare di partecipazione, se no, che senso ha dotarsi di uno strumento così prezioso!?! 
De Pres)

martedì 5 novembre 2013

Una bella giornata!

Oramai non ci ferma più nessuno.
Riporto sotto le parole di Eva, bi-mamma della scuola d'infanzia di via Somma, che oggi, assieme a un manipolo di inarrestabili, ha dato il meglio di sé per riportare a un livello accettabile di frequentazione l'area giochi e l'orticello delle scuole di Capolungo.
Se riesco, ci azzecco pure qualche foto, a questo post che mi scaturisce dritto dal cuore.
Continuiamo così, bella gente!






«Volevo ringraziare ognuno di voi, sia chi era presente oggi e ha prestato braccia gambe e mani, sia chi lo farà nei prossimi giorni, sia chi interverrà in futuro e ha dato la sua disponibilità ad aiutare la scuola con quel poco in nostro possesso: la buona volontà.
Oggi con circa due ore di sforzi abbiamo pulito oltre mezzo giardino, grazie all'aiuto di un bel gruppo formato da un nonno, tre papà e quattro mamme, e domani continueremo con chi potrà, così come nei giorni a venire. E' stato molto bello e sono molto felice di essere stata con voi. Vi giro le poche foto che ho scattato confidando in quelle fatte da Mélanie, la nostra fotoreporter ufficiale!
Inutile nascondere che il giardino versava in una situazione davvero triste: zanzare, foglie e piante secche, rovi, erba alta, giochi vecchi e abbandonati. E' solo l'inizio, spero, per rimettere a posto uno spazio tanto caro ai nostri bimbi. A presto. Eva»