lunedì 30 dicembre 2013

Caccia, raccolta, gioco.

 Gli ultimi articoli qui sotto fanno piacere agli occhi e al cervello.

Insegnanti partecipi, attivi, che si sentono spalleggiati. Genitori che si rendono disponibili, propositivi, che mettono a disposizione tempo e competenze.

Le amministrazioni scolastiche e municipali che si fanno alveo, accolgono istanze, le mediano.
Sentire nominare il concetto di cittadinanza attiva!
Ah… balsamo puro!

Da questo punto di vista - a metà mandato di questo Consiglio di Istituto, a pochi mesi dalla nascita del Comitato dei Genitori - c'è di che essere soddisfatti.
Non è solo impegno volontario donato ai nostri bimbi, ma anche un modo di essere cittadini, sì. È questo che dovrebbe diventare contagioso.

Ci sono mille cose che non funzionano nella nostra società, la mia opinione personale è che sia strutturalmente fatta male e pure ammalata, ma c'è sempre possibilità di riscatto, di cura.
Stessa cosa vale per una città, un suo quartiere, un istituto. Un'aula.

Per la fine di questo anno solare - che non coincide con quello scolastico - vorrei allegare un lungo articolo dello psicologo Peter Gray, tratto dalla rivista Internazionale. L'ho trovato prezioso.

Elogio della lentezza, lunghezza del pensiero: altri valori da riscoprire, nel tempo dei games adrenalinici.
Vi invito a leggerlo e a rifletterci sopra, per l'eco di cose preziose che contiene, a prescidere dall'età dei vostri figli
Ci riporta al senso del gioco come base non solo di apprendimento, ma di sopravvivenza.
Tornare ad essere cacciatori di prede ambiziose, e raccoglitori di radici.
Con l’augurio che questo seguitissimo blog possa diventare punto di scambio di gemme ed esperienze oltre che di informazioni.
Usatelo. Usateci. Usatevi.

Buon anno a tutte e tutti!

De Pres,
Lorenzo Calza







lunedì 23 dicembre 2013

passo dopo passo... avanti tutta!

Così Natale è arrivato e la nostra storia si arricchisce di un nuovo significato.
Operosità e collaborazione hanno consentito di raccogliere buoni frutti dal sapore di bene-essere.
Alla scuola G. da Verrazzano le attività solidali del volontariato genitoriale procedono su una rotta ben disegnata in mari avventurosi e affascinanti, di norma tranquilli seppur talvolta burrascosi.
Si è rivelato molto importante potersi relazionare con insegnanti referenti per le diverse necessità di questa nostra dimora educativa che è la scuola: vi è infatti chi si occupa dell'orto botanico e degli spazi esterni, chi gestisce l'aula informatica, chi si occupa dell'aula lettura, chi cura le relazioni con la dirigenza... Questo consente una divisione settoriale che agevola il coordinamento delle attività per soddisfare i bisogni che via via si presentano.

Con l’augurio che il 2014 veda gradualmente sorgere la medesima fluidità d’azione in tutti i plessi dell’Istituto Comprensivo, ci sentiamo di affermare che per i nostri piccoli si sono manifestati tanti piccoli miracoli natalizi il cui insieme rappresenta quelle che si possono definire “buone pratiche” di cittadinanza attiva.

BRAVI TUTTI!
passo dopo passo....avanti tutta cercando di mantenere la rotta

Sereno Natale
Teresa e Germana (Rappresentanti Cdg per il plesso G. da Verrazzano)

Educazione e partecipazione: passo dopo passo



I bambini e gli insegnanti della Da Verrazzano desiderano ringraziare tutti i genitori della scuola che in questi mesi, con la loro disponibilità e collaborazione, ci hanno permesso di attivare molti progetti e di migliorare alcuni ambienti nei quali trascorriamo insieme molte ore della giornata.
Mamme e papà sensibili e presenti, anche in passato, ce ne sono sempre stati: pensiamo all’organizzazione delle feste di fine anno, all’impegno assiduo dei rappresentanti di classe, ai contributi e alle donazioni delle famiglie che, in tempi di continui tagli alla scuola pubblica, ci hanno permesso di acquisire strumenti e mezzi  per garantire ancora ai nostri alunni esperienze capaci di sviluppare in loro la creatività e capacità progettuali.
Oggi però,  grazie all’organizzazione e al coordinamento del neonato “Comitato Genitori”, si sta realizzando in maniera concreta un effettivo rapporto tra scuola, famiglia e territorio.
Nel nostro plesso, già in questi primi mesi di scuola, grazie all’aiuto e alla partecipazione attiva di molti genitori, abbiamo potuto traslocare la biblioteca dei bambini dai fondi dell’edificio ad un’aula del primo piano, spaziosa, luminosa ed accogliente, con un clima adatto a  stimolare la curiosità e il piacere della lettura.
 

Un gruppo di mamme ha già iniziato la catalogazione della dotazione libraria che ammonta a diverse migliaia di testi (biblioteca da verrazzano).
Contemporaneamente altri gruppi di genitori si sono occupati dell’allestimento dell’aula video, del riordino dei magazzini in cui è stipato il materiale didattico ed hanno iniziato la pulizia e la risistemazione delle aiuole e dei cortili adiacenti alla scuola.
Oltre a questo, grazie ai diversi sopralluoghi effettuati dai rappresentanti del Comitato Genitori con assessori e tecnici del Municipio Levante e con le Dirigenti del nostro Istituto, sono stati programmati molti altri interventi che verranno realizzati nei prossimi mesi.
Siamo convinti che un obiettivo educativo importante per i nostri bambini sia quello di sviluppare il senso di responsabilità e cura nei confronti dei beni collettivi.
Sicuramente il metodo  migliore per indirizzarli in questo percorso  è quello di proporre loro esempi  e modelli di cittadinanza e partecipazione attiva come questi.

Grazie e buone feste!
Le insegnanti della scuola Da Verrazzano

mercoledì 18 dicembre 2013

VINCERò IO!


"Questo video è la realizzazione di un desiderio di Martina e mostra il coraggio e la voglia di vivere di bambini e familiari, col meraviglioso sostegno del personale di Oncoematologia Pediatrica dell'Ospedale di Parma."

Tanti i modi per sentirsi comunità, e far girare energie positive, tantissimi, da ovunque. Lasciamoci contagiare!

De Pres

lunedì 16 dicembre 2013

Buone letture


Si è conclusa la settimana della Festa del Libro in tutte le scuole dell'Istituto che hanno aderito al progetto "Il piacere di leggere".
E' stata una settimana molto fruttuosa, soprattutto per le biblioteche scolastiche: a parte i nuoi arrivi, acquistati con il contributo delle famiglie oppure ottenuti attraverso l'abbonamento alla rivista ANDERSEN, la collaborazione con i librai e fornitori delle varie mostre-mercato del libro ha dato, come risultato, quasi 700€ di nuovi libri da destinarsi alle scuole.
Niente male, insomma. 
Il merito di questo risultato va innanzitutto alle insegnanti, ma anche a tutte quelle persone, genitori, nonni, zii, cugini, fratelli o sorelle, che credono con convinzione nel potere salvifico, quasi, oltre che educativo, del libro e della lettura.
Grazie.


martedì 3 dicembre 2013

Incominciamo da… T(r)E!

Lo sai che nelle scuole medie c'è già il problema del bullismo, delle dipendenze da sostanze?

Lo sai che anche i videogiochi possono fare male, se usati come parcheggio di tuo figlio per ore?

Lo sai che molti genitori faticano ad accorgersi dei danni che stanno facendo ai bambini, non per malafede, ma perché spesso non ci si parla, non ci si aiuta a vicenda?


Lo sai che l'autorevolezza e la credibilità sono conquiste, non talenti?

Lo sai che è importantissimo partire dalle scuole dell'infanzia per prevenire tanti problemi?

Lo sai che un genitore adeguatamente "formato" su questi argomenti può valere come un infermiere in caso di incidente?

Lo sai che se facciamo rete di conoscenza aumentiamo la qualità della vita della nostra comunità scolastica e sociale?

Bene, è giunto il momento di SAPERLE, 'ste cose! 

Si concretizza un'altra delle proposte del Comitato dei Genitori!

Parte il progetto "Incomincio da... 3", realizzato nel nostro Istituto dal SerT-servizio per le dipendenze della Asl3 e dalla Cooperativa Sociale Minerva. Come molti di voi già sanno, il progetto era stato presentato a marzo scorso presso il Teatro degli Emiliani; durante i mesi successivi è stato accolto dall'Istituto, nel POF, ed eccoci quindi alla concreta realizzazione.

“Incomincio da… 3” è rivolto esclusivamente ai genitori di bambine e bambini dai 5 agli 8 anni (la fascia di età compresa fra l'ultimo anno della scuola d'infanzia fino al terzo anno della scuola primaria).
È a questi genitori che abbiamo indirizzato la comunicazione tramite i rappresentanti delle classi e dei plessi interessati.
Il progetto si svilupperà attraverso 2 gruppi ("PerCorsi") costituiti ognuno da 4 incontri da 2 ore ciascuno, destinati ad un numero massimo di 12 adulti.
Per consentire la più ampia ed equa partecipazione possibile e per garantire la vicinanza territoriale dei partecipanti si formeranno due gruppi/“PerCorsi” di 12 genitori ciascuno, così suddivisi:
- genitori delle scuole d'infanzia di via Del Commercio e via Somma e primarie Fermi e Manfredi
- genitori delle scuole primarie Giannelli e Da Verrazzano
chiuderà i “PerCorsi” un incontro conclusivo, cosiddetto di "restituzione", del quale saremo informati per tempo.

Vanno specificati alcuni aspetti importanti:
  • l'iscrizione può avvenire solo attraverso il modulo on-line predisposto dalle operatrici del servizio al link           http://www.coopminerva.org/

  • il modulo on-line sarà attivo da lunedì 9 a domenica 15 dicembre 2013
  • tutte le comunicazioni successive all’iscrizione avverranno esclusivamente via mail
  • è indispensabile garantire la partecipazione a tutti gli incontri previsti per ciascun gruppo/percorso
  • il servizio di SerT e Cooperativa Minerva sono autofinanziati, la nostra partecipazione è quindi gratuita.

Per portare “Incomincio da… 3” nel nostro Istituto hanno lavorato i genitori che hanno avuto l'opportunità di partecipare ai gruppi negli anni scorsi, comprendendone il potenziale di crescita e formativo.

Per una maggiore consapevolezza del lavoro del genitore.

Buon “PerCorso” a tutti!

Flavia Botto
Maria Cristina Ruggieri 
(con incipit violento del De Pres)
Comitato Genitori IC Quinto Nervi

domenica 1 dicembre 2013

Passo dopo passo

Si avvicina Natale... è tempo di belle storie da raccontare, questa è titolata: "Passo dopo passo". Si racconta dell'operosità di molte persone e di un sempre più diffuso senso di collaborazione.

Passo dopo passo si stanno realizzando piccole opere che andranno a migliorare la vivibilità de piccoli ospiti della scuola G. da Verazzano. Come è noto è stata realizzata una più capiente e organizzata aula di lettura che presto verrà innaugurata ufficialmente in occasione della festa del libro, e il gruppo biblioteca sta davvero dando il meglio di sè. Contemporaneamente il guppo manutenzioni sta portando avanti le attività indirizzate al ripristino di altri locali e delle zone esterne della scuola. L'aula video sta per essere completata (è stata posizionata la LIM, sono state acquistate le sedie, verrà messo il tendone per lo scuro e presto si attiveranno i collegamenti computer-proiettore).

Il 14 novembre si è tenuto un incontro tra i rappresentanti del comune, della dirigenza scolastica e del Cdg in cui sono state analizzate le diverse situazioni cercando di individuare le possibili soluzioni. In estrema sintesi segnaliamo che il comune ha dato garanzia di fonire i materiali utili al gruppo di lavoro per avviare il riordino dei locali posti ai fondi della scuola e ripristiare le zone esterne, nonchè disponibilità per la rimozione dei materali in disuso attualmente presenti. Inolte è stato riferito che si prenderanno provvedimeti in merito alla porta finestra della classe I che presenta difficoltà di chiusura e necessità di una canalina per lo scolo delle acque pivane (quest'ultimo punto sembra che possa essere realizzato nella chiusura natalzia insieme ad altri piccoli interventi).
Passo dopo passo ci si orienta verso il tentativo di raccogliere i diversi bisogni del neonato Istituto Compensivo Quinto-Nervi cercando di coglierlo sempre più nel suo insieme per dare espressione a quella comunità attiva presente orizzontalmente in tutto il tessuto scolastico: insegnanti, dirigenti, genitori, alunni, cittadini.

Il desiderio e lo spirito vorrebbe vedere armonizzate le diverse componenti istituzionali e non con il principale obiettivo di preservare e sostenere i bambini nel loro percorso di crescita .
Anche tutto il Comitato di genitori cerca di "mettercela tutta"... passo dopo passo.

Un grazie a tutti.

Teresa e Germana (Rappresentanti Cdg per il plesso G.da Verrazzano)

sabato 30 novembre 2013

Laboratorio compleanno

Dopo aver visto il crepuscolo di "Watchman", ieri notte, oggi sentivo il bisogno di riappacificarmi con l'incanto. Se chiedi loro di cimentarsi in qualcosa di creativo, la smettono di rincorrersi e spingersi, ed elaborano storie meravigliose. Curioso che le femmine abbiano affrontato quasi tutte il tema dell'incontro tra una bambina e un mostro, un fantasma, esorcizzandolo. Tanti maschietti mettono in scena il tema delle guardie e ladri. Un muro da scavalcare, le divise, l'inseguimento. Magari si sono copiati, chi lo sa? Ma dentro, scava scava, c'è sempre un dettaglio che manifesta la personalità di ognuno di loro, l'affrontare la relazione primaria, quelle secondarie. Chi si abitua a un mostro e non ne ha più paura; chi spara tantissimi proiettili, come se potesse giocarsi le sue cartucce solo sul foglio; chi invece è più avanti nel linguaggio scritto arriva ad elaborare boschi vivi e incantati, o animali antropomorfi e parlanti. Qualcuno evita, si tiene indietro e segue a distanza. Uno dei timidi, alla fine, chiede anche lui carta e penna.
Passare tra gli elaborati, commentarli, seguirli, spronarli. Uno non sa come si disegna Iron Man, usiamo 'sti telefonini per qualcosa di utile, per una volta. Cercare immagine di Iron Man, mettergliela davanti. La comunicazione è ricerca, non solo gioco. Anzi, chiedergli di guardare il supereroe per qualche secondo, di studiarlo bene e poi fingere che il telefono si scolleghi. Dovrà arrivarci lui, a riprodurlo, con la memoria fotografica. E così via. Scoprire quello più veloce e sicuro, all'improvviso alzare il suo foglio, senza tante moine, e leggerlo a tutti, ad alta voce. Bravo/a, è bellissima questa cosa che hai fatto. Parte l'applauso, e si avanti. A ciascuno il suo applauso, qualsiasi cosa abbia disegnato o scrittto. Non è una gara, né solo un gioco, è una relazione sociale, fltrata da sé
Si potesse, si avesse tempo, non bisognerebbe fare altro, secondo me. Stare sempre nei disegni dei bambini, riempirne bauli, parlarne fra di noi. Anzi, bisognerebbe riempirci i muri delle città, coi disegni dei bambini. Secondo me nessun vandalo avrebbe il coraggio di imbrattare questa sacralità.
Quest'alba.

De Pres

mercoledì 20 novembre 2013

Sarebbe stata la loro giornata

Oggi era la Giornata Internazionale dei Diritti dei Bambini, e come sempre tutto il paese, tutti noi, abbiamo parlato d'altro. Per come siamo fatti qui, il diritto supremo che hanno i nostri bimbi, forse, è quello di poter rallentare, di non subire questo nostro stato d'animo in crisi perenne, l'incapacità di relazione col mondo, la nostra mancanza di grammatica degli affetti. Il diritto a non essere parcheggiati nei giochi di un telefonino, di poter stare a tavola con noi in pizzeria, di entrare nei nostri dialoghi. Il diritto a non dover subire la cultura competitiva e prestazionale, che ci porta a rimbalzarli da una attività all'altra, spesso le più incompatibili… Per carità, siamo tutti coinvolti, tutti in buonissima fede, i Piani dell'Offerta Formativa scolastica, con tutte le attività integrative sono una grande risorsa, me ne faccio carico in prima persona. Ma sappiamo usarli? O accumuliamo nevrosi su nevrosi, o creiamo bimbi iperattivi che arrivano al week-end esausti, fisicamente e mentalmente? C'è anche il catechismo, lo affrontano fin da piccolissimi, spesso vissuto come un corso tra gli altri, senza quella sensazione di trascendenza, spiritualità, organizzazione del senso, che sarebbe la sua funzione suprema. Ma in loro, ormai, non c'è lo spazio per il senso. Cercando il genio, forse, perdiamo il tempo della relazione. Che dovrebbe essere lento, caldo, placido, fatto anche di sguardi vicini, non solo quelli dagli spalti. Intanto, intorno, ci perdiamo pezzi importanti della nostra pedagogia pubblica. Questa è la sigla di "C'era una volta…", una trasmissione di reportage dal mondo vissuti con gli occhi dell'infanzia. La Rai l'ha tagliata, per far posto a reality e talent show, escludendo dal palinsesto il talento vero e la realtà. Rallenta, chiudi gli occhi, prova ad ascoltarla per due minuti. Anche tu concediti qualche diritto di ancora bambino.
;-)
De Pres


Ps: CLICCA QUI e firma l'appello per non far chiudere la trasmissione. Io l'ho fatto!



OPEn, dài!


             Per scegliere, bisogna vedere!
Partiamo dalle primarie del nostro Istituto Comprensivo.
Ecco il calendario della loro apertura, il momento in cui lo scrigno più prezioso della comunità, il posto dove i bambini crescono e imparano, si apre alla collettività.
VOLANTINATEEEEEEEEEEEE!!!!!!!!

De Pres 
                                                                                                   
                       

martedì 19 novembre 2013

un manifesto per il futuro...

L’8 Novembre 2013 si è riunito il Comitato dei Genitori dell’Istituto Comprensivo Quinto-Nervi.

Sono intervenuti molti genitori e molte rappresentanti dei diversi plessi scolastici: alcuni visi conosciuti e molte facce nuove. Un buon segno: è evidente la voglia e il desiderio di fare qualcosa, di capire come agire e in quale direzione andare e, magari, anche di guardare in faccia chi da mesi ci (vi) tartassa di messaggi più o meno provocatori.

Certo, l'assemblea è anche diventata uno sfogatoio di malumori e malesseri, di mugugni e inutili, diciamocelo, rigiri di parole sterili, dovuti forse più alla situazione generale in cui versa la scuola e, ridiciamocelo, il Paese, che a singoli episodi scolastici o para-scolastici provocati da incomprensioni, insoddisfazioni, ansie da cambiamento...

Insomma, va detto che siamo ancora in una fase di rodaggio, una situazione alla D'Azeglio, del tipo: «Fatta l’Italia, facciamo gli Italiani!». Possiamo dire che la partenza è stata buona, che molto è stato fatto, e che adesso occorre sforzarsi di cogliere la visione d'insieme di questo nuovo riunito complesso scolastico.

Per ottenere tale risultato, va innanzitutto completata la comunicazione tra tutti i rappresentanti, e poi bisogna concepire in modo più razionale ed equilibrato gli interventi analoghi. Cogliere le esperienze valide dei singoli plessi, dedurne un'unica metodologia operativa per esportarne poi l’esempio e ridurre gli sprechi di energia.
La genitorialità attiva declamata sul blog è anche sentire che la collaborazione è di tutti, non del singolo, cogliere anche il buono di questo scambio di idee, della fatica che si fa per metterle in pratica, della soddisfazione che ne viene.

La scuola del fare è la scuola che parla senza bisogno di parole.

La cosa cui dare la precedenza è l'analisi dei bisogni della nostra collettività.
Ne abbiamo già parlato e, in soldoni, si tratta di questo: ogni plesso scolastico, attraverso i propri rappresentanti, dovrebbe estrapolare le differenti problematiche/necessità/priorità, rilevandole ai diversi livelli, cioè di insegnanti, alunni, genitori, istituzioni... Da questa prima disamina, che dovrà per forza seguire una modalità predefinita (anche se i dettagli organizzativi non trovano posto su queste pagine, almeno non per il momento) sarà allora possibile far partire un lavoro più concreto, individuando i referenti adatti, coordinando gli interventi e le proposte, coinvolgendo in una prossima assemblea del Comitato i rappresentanti del Comune e gli insegnanti, proponendo alla collettività il Comitato Genitori anche come un'intercapedine attiva, un collettore di buona volontà, spirito pratico e, perché no, professionalità.

Saluti di cuore
Teresa e Mariacristina

martedì 12 novembre 2013

"PER UNA SCUOLA LENTA E NON VIOLENTA"


1
 IL DIRITTO ALL'OZIO
a vivere momenti di tempo non programmato dagli adulti

2
IL DIRITTO A SPORCARSI
a giocare con la sabbia, la terra, l'erba, le foglie, l'acqua, i sassi, i rametti

3
IL DIRITTO AGLI ODORI
a percepire il gusto degli odori, riconoscere i profumi offerti dalla natura

4
IL DIRITTO AL DIALOGO
ad ascoltare e poter prendere la parola, interloquire e dialogare

5
IL DIRITTO ALL'USO DELLE MANI
a piantare chiodi, segare e raspare legni, scartavetrare,
incollare, plasmare la creta, legare corde, accendere un fuoco

6
IL DIRITTO AD UN BUON INIZIO
a mangiare cibi sani fin dalla nascita, bere acqua pulita e respirare aria pura

7
IL DIRITTO ALLA STRADA
a giocare in piazza liberamente, a camminare per le strade

8
IL DIRITTO AL SELVAGGIO
a costruire un rifugio-gioco nei boschetti,
ad avere canneti in cui nascondersi, alberi su cui arrampicarsi

9
IL DIRITTO AL SILENZIO
ad ascoltare il soffio del vento, il canto degli uccelli, il gorgogliare dell'acqua

10
IL DIRITTO ALLE SFUMATURE
a vedere il sorgere del sole e il suo tramonto, ad ammirare, nella notte, la luna e le stelle


Scritto da GIANFRANCO ZAVALLONI
Maestro elementare per 16 anni, poi dirigente scolastico a Sogliano al Rubicone in Romagna, burattinaio per passione, teorico della “pedagogia della lumaca” come della “contadinanza” attiva, e tante altre cose ancora, che puoi ascoltare QUI, in una MERAVIGLIOSA INTERVISTA!

Purtroppo, questo grande militante umano dalla parte dell'infanzia è scomparso l'anno scorso, ricordiamolo ascoltandolo!

mercoledì 6 novembre 2013

Lo strumento!



VENERDÌ 8 NOVEMBRE 2013 alle ore 17.00
presso la scuola E. Fermi di Piazza Duca degli Abruzzi - Nervi
ASSEMBLEA COMITATO GENITORI
DELL'ISTITUTO COMPRENSIVO QUINTO NERVI
ordine del giorno:
• ACQUISIZIONE E PRESENTAZIONE NUOVI MEMBRI
• AGGIORNAMENTO ATTIVITÀ GRUPPI DI LAVORO
• NUOVE PROPOSTE ALL'INTERESSE DEL COMITATO
• VARIE ED EVENTUALI
 
SIETE TUTTI INVITATI!

(e quando si dice TUTTI, s'intende TUTTI! Quell'aula dovra straripare di partecipazione, se no, che senso ha dotarsi di uno strumento così prezioso!?! 
De Pres)

martedì 5 novembre 2013

Una bella giornata!

Oramai non ci ferma più nessuno.
Riporto sotto le parole di Eva, bi-mamma della scuola d'infanzia di via Somma, che oggi, assieme a un manipolo di inarrestabili, ha dato il meglio di sé per riportare a un livello accettabile di frequentazione l'area giochi e l'orticello delle scuole di Capolungo.
Se riesco, ci azzecco pure qualche foto, a questo post che mi scaturisce dritto dal cuore.
Continuiamo così, bella gente!






«Volevo ringraziare ognuno di voi, sia chi era presente oggi e ha prestato braccia gambe e mani, sia chi lo farà nei prossimi giorni, sia chi interverrà in futuro e ha dato la sua disponibilità ad aiutare la scuola con quel poco in nostro possesso: la buona volontà.
Oggi con circa due ore di sforzi abbiamo pulito oltre mezzo giardino, grazie all'aiuto di un bel gruppo formato da un nonno, tre papà e quattro mamme, e domani continueremo con chi potrà, così come nei giorni a venire. E' stato molto bello e sono molto felice di essere stata con voi. Vi giro le poche foto che ho scattato confidando in quelle fatte da Mélanie, la nostra fotoreporter ufficiale!
Inutile nascondere che il giardino versava in una situazione davvero triste: zanzare, foglie e piante secche, rovi, erba alta, giochi vecchi e abbandonati. E' solo l'inizio, spero, per rimettere a posto uno spazio tanto caro ai nostri bimbi. A presto. Eva»


giovedì 31 ottobre 2013

Il post ad hoc

I nudi fatti, dunque.
 
Il succo dell'incontro è presto detto: cosa possiamo veramente fare assieme, cittadini/genitori, Comune e Scuola, senza troppe chiacchiere e soprattutto restando coi piedi per terra
Abbiamo analizzato così puntualmente, plesso per plesso, i possibili, anzi fattibili interventi per migliorare gli ambienti in cui gli studenti del nostro Istituto crescono. Alcuni di questi interventi rimangono necessariamente di competenza del Comune, ma in molti altri casi l'intervento da parte dei volontari è decisamente quello risolutivo.

E' il caso del plesso di Capolungo (Infanzia e Primaria), dove lo sfalcio d'erba e conseguente pulizia/manutenzione dell'orto e delle due fascette tenute a giardino e area giochi può essere effettuato dai genitori, previa intesa circa orari e date con insegnanti e dirigenza (l'elenco dei volontari è pronto e la dirigente informata: si decida dunque il giorno e si inizino i lavori). Di contro, della verifica dei bagni attinenti la palestra, che non vengono utilizzati quasi mai per il cattivo odore che vi regna, se ne è incaricato l'ufficio tecnico.

La succursale della scuola media di via Casotti: la priorità va alle persiane che, gradualmente, verranno sostituite integralmente. Il lavoro è cominciato l'anno scorso ma la scuola è grande e ci vorrà un po' di tempo (leggi "soldi"), per completare l'opera. Bisogna aver pazienza. E fiducia.

Quindi c'è la Fermi, per la quale il Comitato Genitori ha chiesto a suo tempo di ripristinare il cortiletto esterno e di trovare una soluzione ombreggiata per il terrazzo. Ecco la risposta: il cortiletto è agibile (va ripulito, ma, se i genitori ci mettono una pezza, i tempi si accelerano: stesse modalità dell'infanzia, dunque), mentre per il terrazzo verrà richiesto un preventivo ad una ditta specializzata in modo da trovare la soluzione più pratica sotto tutti i punti di vista, soprattutto economici. Naturalmente, in questo caso, il comune non potrà coprire le spese dell'intervento, ma è pensabile che, se lo scopo è condiviso e sentito da tutti come importante (più della carta delle fotocopiatrici, per intenderci...), si troverà la soluzione.
Sempre per la Fermi, che è una scuola centrale e molto frequentata, c'è la possibilità di usufruire, anche temporaneamente, dell'ex sala del consiglio di circoscrizione e della palestra della Società Operaia di Mutuo Soccorso che sta proprio a ridosso della scuola. Mica bubbole, insomma.
Per quanto riguarda il locale da destinarsi al famigerato fornetto per la ceramica, le previsioni sono meno felici dato che è inevitabile un intervento di rifacimento del soffitto a incannicciata... I tempi si allungano e non c'è alcuna possibilità di manovra per un lavoro a più mani.

Quinto - scuola da Verrazzano. Innanzitutto la portafinestra della classe 1a va sostituita perché non chiude. Il signor Assereto ha promesso un sopralluogo a breve, possibilmente "in combutta" con Lorenzo Calza, non solo per questa porta ma anche per i bagni (aaargh!) e per la porta della palestra, che è sì del tipo antipanico ma con una chiave che la blocca. Antipatica, insomma. Lorenzo ha riferito dell'ottimo intervento a favore dell'aula di lettura e della parziale liberazione dei locali seminterrati. Anche lì, la collaborazione dei genitori continuerà e darà i suoi frutti. Il lavoro ben fatto ha soddisfatto tutti e, come dice il proverbio, il ferro va battuto finchè è caldo.

E non è finita qui, perchè si è parlato di sicurezza, pedibus, di spazi aperti ai cittadini per coltivare l'amore per la musica o per farvelo nascere, di feste civiche per raccogliere fondi da destinare a interventi sulle scuole, a seminari per genitori... insomma, abbiamo fatto anche qualche "chiacchiera", ma la porta è aperta e l'importante è iniziare, o continuare, a rimboccarsi le maniche.
A questo punto mi sento anche di dire che è assolutamente da non perdere l'appuntamento dell'8 novembre, alle ore 17.00, presso la scuola Fermi.

La prova del 9!

Ciao a tutte/i.

Con Mariacristina Ruggieri del Comitato Genitori abbiamo avuto stamattina un proficuo incontro in Municipio 9, col Presidente della Circoscrizione, Nerio Farinelli, l’assessore competente Michele Raffaelli, la facilitatrice Mina Fondacaro e altri tecnici.

Mariacristina scriverà un post ad hoc sul blog, per relazionarvi nel dettaglio.

Scrivo questa solo per dirvi che abbiamo trovato ricettività, ascolto, che il Municipio sta lanciando una campagna di  “ANALISI DEI BISOGNI”, uno screening sulla situazione degli istituti, che mi piacerebbe allargare a riflessione sulla qualità della vita dei nostri bambini sul territorio, non solo dal punto di vista infrastrutturale, ma anche culturale.

Alla raccolta-dati vorrei che rispondessimo con verità, puntualità e precisione. Arrivando all’osso dei bisogni veri della nostra comunità, accantonando problematiche sterili o particolaristiche.

Sentendoci parte di un approccio complessivo, costruttivo, lo stesso che sta valorizzando il nostro rapporto con l’amministrazione scolastica, portando a risultati concreti per tenere in piedi questo gioiello maltrattato dai tempi che è la Scuola Pubblica.

Useremo in questa ottica gli strumenti di cui disponiamo: la prossima riunione del Comitato Genitori, l’8 novembre, e un successivo Consiglio d’Istituto, se possibile. E poi inventeremo momenti d'incontro con l’amministrazione, sopralluoghi, quel che potremo.

Stimolateci a riguardo.

Per quanto mi concerne, l’incontro in Municipio va nella direzione della promozione di cittadinanza attiva, alla quale tengo molto. Vi allego qui la foto della magnifica biblioteca che hanno approntato i genitori della da Verrazzano, insieme a una sala video/laboratorio teatro, attivandosi in tantissimi, e trasformando una lacuna, una problematica, in impegno e soluzione. Il giusto compendio agli sforzi della dirigenza scolastica e del Municipio per il miglioramento di alcune criticità nello stesso istituto. Solo un piccolo esempio.



In clima di spending review e avversione per la cosa pubblica, è bello cogliere professionalità, empatia, amministratori e funzionari pubblici che mentre gli sottoponi un problema si attivano all’istante per cercare di risolverlo, telefonando, prendendo appunti, pianificando con te un percorso a riguardo.

Scusate la lunghezza, ma ci tenevo a fissare il momento, è giusto che sappiate.

Fate girare, salutoni!

De Pres

Lorenzo Calza

giovedì 24 ottobre 2013

Per capire guardatelo negli occhi


  •   Perché professor Bollea? Che cosa c'é negli occhi di un bambino?
    "Tutto. Il suo bisogno di compagnia perché si sente solo, di sicurezza perché ha paura di affrontare un mondo sconosciuto, di attività perché si annoia, di dialogo perché vuol sapere tante cose. Se facessimo metà dello sforzo che facciamo per capire e andare d'accordo con i colleghi, comprenderemmo molto più facilmente i nostri figli. E' una semplice questione di ascolto".
     
  • Ascolto è una parola che affascina, ma come si fa con un bambino?
    "E' come andargli incontro, è adattarsi al suo modo di essere. E' questo il fascino dell'educazione. Un bambino non ha la ricchezza di linguaggio che abbiamo noi, si esprime con i capricci, la testardaggine, la noia, la tristezza, l'instabilità di umore. Sono situazioni in cui non serve ricorrere alle regole, basta sviluppare una creatività pedagogica. Perché lo fa? Che significato ha per lui? Lasciate da parte le preoccupazioni e osservatelo con animo puro, cercate di capirlo, sentitelo "dentro" di voi. Non è meraviglioso? Con questo filo diretto potete intervenire in tempo. E non abbiate paura di sbagliare: i figli perdonano sempre quando si sentono ascoltati".
     
  • Qual è la cosa migliore che possiamo fare per un figlio?
    "Pensare a lui sempre in senso positivo. Si trasmette tutto, per tutta la vita, anche senza parlare".
     
  • E l'errore più grosso?
    "La punizione. Bisogna essere consapevoli delle proprie aggressività di adulti, di quanto in fretta si perde la pazienza, di come facilmente scappa uno sculaccione. Il bambino non è mai cosciente di quello che fa. Una punizione, per essere tale, deve essere compresa. Ci sono mille modi per spiegare che ha sbagliato e perdonare nello stesso tempo".
     
  • Se le regole non sono sempre indispensabili, che cos'è l'educazione?
    "Un grande pedagogista, Anton Makarenko, dice che lo scopo dell'educazione è raggiungere la "gioia del vivere insieme". Molto più che puntare allo sviluppo armonico della personalità. Ma anche molto semplice. Basta dare al bambino la parte di noi che lui desidera: vivere insieme le sue difficoltà, dargli la sicurezza che ce la farà. Trasmettendo questo semplice pensiero: "Noi staremo insieme fin quando tu, da solo, sarai in grado di affrontare la vita". Anche questo è ascolto".
     
  • Può fare un esempio?
    "La scuola. Se ne devono occupare entrambi i genitori: parlare (a turno) con gli insegnanti, assisterlo nei compiti, interessarsi alla vita scolastica e non solo ai voti. Come era vestita oggi la maestra? Il bambino deve sentire che l'ambiente familiare è rimasto il più importante. Questo lo protegge dallo stress. Poi insegnare che il tempo per studiare e quello per divertirsi hanno uguale valore e, dopo i 10 anni, autorizzare "il tempo per perdere tempo". Gesti come ciondolare per la stanza, aprire un giornalino spesso innervosiscono e invece rappresentano una pausa rigeneratrice".
     
  • È cambiato il mestiere di genitore?
    "È cambiato il mondo e i genitori devono ascoltare di più. Invece, chissà perché, sono molto presenti nei primi anni, sanno come il bambino succhiava il latte nel 12esimo giorno di vita, si entusiasmano alle prime manifestazioni di intelligenza, poi progressivamente si distraggono come se il figlio avesse già una vita sua. Quando ha 10 anni pensano di aver finito. La casa diventa solo il luogo dove si firmano le pagelle e l'adolescente viene lasciato andare indifeso in un mare magnum di cose negative. Abbiamo di fronte la nuova generazione di Internet e non sappiamo niente. Dove vanno quando navigano? Che cosa succede il sabato pomeriggio nelle discoteche per 12enni con ingresso vietato agli adulti? Sì, la responsabilità non è più solo della famiglia. E io protesto perché la società non difende l'adolescenza che è il periodo più importante e più delicato della vita. Perché a questi ragazzi non si insegna niente e dopo il diploma devono improvvisamente sapere tutto. Perché gli adolescenti di oggi sono più aperti, intelligenti, tutti da guidare. E nessuno li guida. Sì, ho 94 anni e continuo a protestare".
Giovanni Bollea
(1913-2011)

da "Donna Moderna", 2011

domenica 20 ottobre 2013

Luoghi fuori dal comune

Non è certo stato merito del post linkato QUI , però un clima è cambiato, grazie al paziente lavoro volontario di tanti.
Venerdì e sabato, alla scuola Da Verrazzano, moltissimi genitori si sono prodigati, insieme al volenteroso personale scolastico, e sotto l'egida dell'amministrazione e della dirigenza, come riporta Maria Cristina qui sotto.  C'è chi ha organizzato, chi ha lavorato sui permessi, chi ha portato trapano e attrezzi, chi ci ha messo braccia e sudore, chi ingegno, chi precisione, chi memoria storica delle stanze della scuola, chi parte del suo tempo, chi tutto il suo tempo, chi non poteva e si è dispiaciuto. Non sto a fare nomi, ad appiccicare medaglie, sarebbe la cosa più fuori luogo del mondo. Quel luogo, la nostra scuola, è il mondo dei nostri bambini, aiutarci tutti a renderlo decente è l'esatto contrario del mugugno contro le istituzioni fine a se stesso. Leggo tanti segnali, dai parchi cittadini, dai quartieri vicini, dai vicoli del centro. Gente che nel profondo della crisi si unisce, si mette la maglietta di un comitato, si diverte e si dà da fare. Sentirsi mattoni dell'edificio.

Per la genovesità è una rivoluzione pura!

Prima della Da Verrazzano, a inizio anno, si erano prodigati i genitori della Giannelli, armati di pennelli e vernice. Ora bisognerà esportare questo modello, che nel prendermi la grana di De Pres definivo di GENITORIALITA' ATTIVA. Mi suggeriscono che c'è da approntare la biblioteca alla Durazzo e in un'altra scuola, la Fermi, mi pare. Ci saranno tantissime piccole magagne, in ogni istituto, risolvibili con un po' d'impegno di tutti noi.
È semplicissimo. Basta stendere l'elenco dei genitori disponibili, coordinarsi con la dirigenza scolastica e il Comitato Genitori, inviare lista e richiesta al Municipio spiegando gli intenti. Loro dicono sì, anzi sono entusiasti.

Se si fa girare la cosa, sono strasicuro che arriveranno genitori anche da altre scuole. Perché lentamente, poco alla volta, si sta capendo il senso di far parte di un Istituto Comprensivo.

Fateci sapere. Mobilitiamoci. È fighissimo, giuro!

De Pres,
Lorenzo Calza

Se non è scuola questa...

Ieri mattina ho incontrato un'insegnante, una mamma e un bidello nel cortile della scuola Da Verrazzano di Quinto.
Era sabato, ma la scuola era aperta perché avevano appena completato l'allestimento della nuova biblioteca scolastica: gli altri volontari, mamme e papà di alunni di quella scuola, stavano rientrando a casa per il pranzo e quei 3 si attardavano lì fuori per godersi la soddisfazione di aver fatto davvero un bel lavoro. Addirittura, essendo il compleanno del bidello, l'avevano festeggiato con una torta e tanto di candeline.

La maestra era entusiasta: la biblioteca è perfetta e non vede l'ora di essere messa in disordine dai ragazzi.
La mamma era sollevata: la collaborazione dei genitori ha dato bei frutti e la fatica di tutti è stata decisamente ripagata.
Il bidello non era dispiaciuto di aver dovuto fare dello straordinario.

Insomma, ho pensato che più scuola (pubblica) di così proprio non si può...


giovedì 17 ottobre 2013

Una maglietta ci unirà!

Una maglietta per tutti... una novità per scuole d'infanzia e primarie, una rinnovata consuetudine per le medie! Sicuramente un semplice modo per far crescere nei ragazzi il senso di appartenenza all'Istituto.

mercoledì 16 ottobre 2013

Non opprimere i figli con l'idea della scuola

Al rendimento scolastico dei nostri figli, siamo soliti dare un'importanza che è del tutto infondata. E anche questo non è se non rispetto per la piccola virtù del successo. Dovrebbe bastarci che non restassero troppo indietro agli altri, che non si facessero bocciare agli esami; ma noi non ci accontentiamo di questo; vogliamo, da loro, il successo, vogliamo che diano delle soddisfazioni al nostro orgoglio.
Se vanno male a scuola, o semplicemente non così bene come noi pretendiamo, subito innalziamo fra loro e noi la bandiera del malcontento costante; prendiamo con loro il tono di voce imbronciato e piagnucoloso di chi lamenta un'offesa. Allora i nostri figli, tediati, s'allontanano da noi. Oppure li assecondiamo nelle loro proteste contro i maestri che non li hanno capiti, ci atteggiamo, insieme con loro, a vittime d'una ingiustizia. E ogni giorno gli correggiamo i compiti, anzi ci sediamo accanto a loro quando fanno i compiti, studiamo con loro le lezioni.
In verità la scuola dovrebbe essere fin dal principio, per un ragazzo, la prima battaglia da affrontare da solo, senza di noi; fin dal principio dovrebbe esser chiaro che quello è un suo campo di battaglia, dove noi non possiamo dargli che un soccorso del tutto occasionale e illusorio. E se là subisce ingiustizie o viene incompreso, è necessario lasciargli intendere che non c'è nulla di strano, perché nella vita dobbiamo aspettarci d'esser continuamente incompresi e misconosciuti, e di essere vittime d'ingiustizia: e la sola cosa che importa è non commettere ingiustizia noi stessi.
I successi o insuccessi dei nostri figli, noi li dividiamo con loro perché gli vogliamo bene, ma allo stesso modo e in egual misura come essi dividono, a mano a mano che diventano grandi, i nostri successi o insuccessi, le nostre contentezze o preoccupazioni. È falso che essi abbiano il dovere, di fronte a noi, d'esser bravi a scuola e di dare allo studio il meglio del loro ingegno. Il loro dovere di fronte a noi è puramente quello, visto che li abbiamo avviati agli studi, di andare avanti.
Se il meglio del loro ingegno vogliono spenderlo non nella scuola, ma in altra cosa che li appassioni, raccolta di coleotteri o studio della lingua turca, sono fatti loro e non abbiamo nessun diritto di rimproverarli, di mostrarci offesi nell'orgoglio, frustrati d'una soddisfazione.
Se il meglio del loro ingegno non hanno l'aria di volerlo spendere per ora in nulla, e passano le giornate al tavolino masticando una penna, neppure in tal caso abbiamo il diritto di sgridarli molto: chissà, forse quello che a noi sembra ozio è in realtà fantasticheria e riflessione, che, domani, daranno frutti.
Se il meglio delle loro energie e del loro ingegno sembra che lo sprechino, buttati in fondo a un divano a leggere romanzi stupidi, o scatenati in un prato a giocare a football, ancora una volta non possiamo sapere se veramente si tratti di spreco dell'energia e dell'impegno, o se anche questo, domani, in qualche forma che ora ignoriamo, darà frutti. Perché infinite sono le possibilità dello spirito.
Ma non dobbiamo lasciarci prendere, noi, i genitori, dal panico dell'insuccesso. I nostri rimproveri debbono essere come raffiche di vento o di temporale: violenti, ma subito dimenticati; nulla che possa oscurare la natura dei nostri rapporti coi nostri figli, intorbidarne la limpidità e la pace. I nostri figli, noi siamo là per consolarli, se un insuccesso li ha addolorati; siamo là per fargli coraggio, se un insuccesso li ha mortificati. Siamo anche là per fargli abbassare la cresta, se un successo li ha insuperbiti. Siamo per ridurre la scuola nei suoi umili ed angusti confini; nulla che possa ipotecare il futuro; una semplice offerta di strumenti, fra i quali forse è possibile sceglierne uno di cui giovarsi domani.
Quello che deve starci a cuore, nell'educazione, è che nei nostri figli non venga mai meno l'amore per la vita, né oppresso dalla paura di vivere, ma semplicemente in stato d'attesa, intento a preparare se stesso alla propria vocazione. E che cos'è la vocazione di un essere umano, se non la più alta espressione del suo amore per la vita?

(Natalia Ginzurg, Le piccole virtù, pubblicato originariamente su "Nuovi Argomenti" nel 1960)